Marguerite Duras – Quaderni della guerra e altri testi – 323 pagine.
Feltrinelli editore (I Narratori)
Ci sono autori capaci di parlarci dall’aldilà. Una di queste è senz’altro Marguerite Duras, donna attivissima anche nella vita politica francese oltre che in letteratura. Questo è un libro postumo, e per questo non si può parlare di romanzo in senso classico. Sono dei quaderni che la scrittrice francese, molto conosciuta per il suo romanzo “L’Amante” da cui è stato ricavato anche un film, teneva in un armadio. Essenzialmente un diario della fine della seconda guerra mondiale, dove si passa dal dolore profondo, anche fisico, per l’ipotetica morte del marito che invece arriverà salvo a casa, per quanto emaciato e in pessime condizioni di salute, fino ad arrivare alle considerazioni politiche piuttosto dure, marmoree quasi. Duras fa una disanima della fine della guerra, senza se e senza ma, dove i protagonisti celebrati non sono quelli che erano al fronte e quelli che sono stati i reali protagonisti, ma i grandi nomi che la storia ancora ci dà. A suo giudizio per esempio il lutto nazionale doveva essere proclamato per la morte e il sacrificio dei 600 mila francesi che hanno perso la vita in quella guerra e non certo per i funerali di Churchill. Sono posizioni antiimpopolari le sue, sicuramente scomode, dello stesso tono di quelle che l’hanno successivamente fatta espellere dal partito comunista francese, eppure come darle torto? Sono anche affermazioni attualissime per noi che oggi viviamo un periodo un po’ strano, forse troppo mediatico e poco informato, in piena crisi e recessione. Assunti di chi è capace, nonostante tutto, di mantenere un occhio e una visione critica sulle cose e sugli eventi del mondo, avendo cura di approfondire gli argomenti di cui si parla.
In questo libro troviamo anche diversi appunti e brevi racconti che sono il germoglio delle sue opere “future”, quelle che più facilmente troviamo in libreria per intenderci. Con lo stesso intenso linguaggio, tipico della scrittrice francese, quell’indagare emozioni e sentimenti senza abbellimenti, per quello che sono e fin dove portano. Un libro importante per i fan di Marguerite Duras, ma anche per chi vuole avere, di questa autrice, un’immagine diversa da quella passata attraverso “L’Amante”. Una scrittrice di spessore, pienamente inserita nel contesto e nel tempo storico in cui viveva, capace di essere severa nell’interpretazione degli eventi e che usa un linguaggio raffinato a volte, molto introspettivo. Una Marguerite Duras inedita forse, ma non certo sconosciuta ai suoi lettori che riusciranno ad apprezzare anche questi quaderni. Un libro anche piuttosto attuale, che vale la pena leggere e scovare negli scaffali di una libreria.
A volte è una fortuna che qualcuno apra i nostri armadi e tiri fuori ciò che abbiamo riposto con cura e che magari, abbiamo dimenticato lì. In questo caso, credo che sia stata una scelta, per non svelare troppo delle proprie opere e della loro genesi, quanto della propria vita privata.
Bianca Folino
Rispondi