La campagna elettorale che si è appena conclusa ha visto all’opera una quantità di forze estremistiche come mai prima nella storia della Repubblica.
Sono infatti presenti nelle elezioni politiche diverse liste caratterizzate da deplorevoli teorie e proposte stravaganti, combattute dai partiti tradizionali e deplorate dai principali organi di stampa.
Vi sono coloro che, in modo provocatorio, affermano che i rifiuti sono costituiti da risorse recuperabili e non vanno bruciati.
Altri estremisti dicono che le spese militari devono cedere il passo a priorità più impellenti.
Altri affermano addirittura che gli stipendi di dirigenti pubblici e politici devono allinearsi a parametri internazionali e che tutti i renditi vanno tassati allo stesso modo anche quelli finanziari!
Addirittura si arriva ad affermare che il fondamento della nostra democrazia sia la Costituzione e che per continuare nella ricerca di un progresso civile occorre perseguire la legalità, con tutti i pericoli che conseguono.
Alcuni folli arrivano a teorizzare la riduzione degli sprechi, la parità di diritti delle persone, la necessità di salvaguardare la scuola pubblica e la sanità pubblica.
A minare l’intera economia nazionale ci pensano altri pazzi che prefigurano la separazione tra banche di affari e banche di risparmio.
Con tutte quelle forze, che percorrono questi pericolosi sentieri, i principali partiti rifiutano giustamente di parlare e le TV e i giornali, meritoriamente, cercano di ignorarle e, se necessario, di mettere in risalto la follia e l’incongruenze di tali pericolose ideologie.
Che Dio ci salvi da questi pericolosi estremisti che potrebbero minare il miracoloso sistema economico e politico della nostra felice e luminosa nazione.
Salvatore Gioitta http://fugadigas.altervista.org/
3 risposte a “Pericolosi estremisti”
senza dimenticare gli estremisti come Casa Pound, gli indipendentisti regionali qui e lì, quelli che vorrebbero abolire istituzioni varie…
sì, siamo sovraffollati di estremismi di vario genere. d’altronde, la pacatezza e la riflessività non sono virtù nazionali
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non ci siamo intesi
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io invece credo di sì, benissimo anzi.
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