Quando l’apparenza inganna


 

il profumo delle foglie di limoneClara Sanchez – Il profumo delle foglie di limone- 361 pagine. Garzanti

Questo è un libro scritto a due voci. La narrazione si alterna tra il punto di vista di Julian, anziano che viene in un certo senso chiamato dal passato e Sandra, una giovane ragazza arrivata ad una svolta nella propria vita. Siamo sempre convinti di non sbagliare quando giudichiamo persone e situazioni? Siamo sicuri che ciò che appare è sempre ciò che è? Questo il dubbio maggiore che insinua questo libro della scrittrice spagnola che, dopo averlo pubblicato, ha subito diverse minacce da organizzazioni filonaziste.

Bella la narrazione divisa in due voci, il linguaggio è descrittivo, i personaggi pensano e raccontano per filo e per segno i loro timori e le loro emozioni, senza riserve. Il tutto condito da una certa suspance e da una serie di colpi di scena che catturano il lettore.

La storia è ambientata ai giorni nostri, in una località marina spagnola dove il profumo di mare si mischia a quello delle foglie di limone. Sandra è incinta e non sa cosa fare della propria vita, perciò va al mare, a casa della sorella e qui incontrerà due anziani svedesi, in spiaggia. Diventeranno amici e tutto sarebbe da favola, come se quei due fossero i suoi nonni ideali, se non sopraggiungesse Julian e la sua storia. Julian è chiamato nel luogo da una lettera di un amico, con il quale in passato si è dato alla caccia di ex nazisti, ora deceduto, ma che gli insinua il dubbio che in quel luogo marino ci sia un’intera confraternita di ex nazisti. Quindi Julian si darà nuovamente alla caccia, nonostante i suoi problemi di cuore e scoprirà i giochi della confraternita, coinvolgendo proprio Sandra che lo aiuterà, rischiando la sua stessa vita, ma sentendosi finalmente parte di qualcosa più grande di lei. Tra sensi di colpa mancati e furbizie sornione di chi “non ha semplicemente eseguito degli ordini” ma è convinto che sia stato giusto così, perchè quello era ed è l’ordine che le cose devono avere, Sandra scoprirà un passato fatto di violenze e suprusi. Si avvicinerà, grazie a Julian, ad un’epoca che non le appartiene ma che deve conoscere, perchè la storia se non è ricordata corre il rischio di essere in un certo senso riscritta nella stessa maniera. Ma alla fine sono i “cattivi” a vincere e non solo per la memoria. Gli ex nazisti si ritireranno in una casa di riposo, dove anche Julian deciderà di trascorrere i suoi ultimi giorni. Però, sarà la stessa Natura a punirli, con una caducità che non riguarda solo il corpo, ma soprattutto lo spirito. Saranno i cattivi e al contempo quelli gabbati, da un farmaco che ritenevano miracoloso e che si rivelerà essere una semplice associazione di vitamine, venduta ad un prezzo proibitivo. Qualcuno di loro finirà sul lastrico per questo e la Confraternita si scioglierà.

Questo libro rimarrà attuale per decenni, fino a quando non capiremo che distinguere gli eventi è cosa dovuta, capirne le modalità nel profondo, prima di qualsiasi giudizio. Con una lezione che deve diventare pietra miliare nella storia: i morti non sono tutti uguali. E dimenticare equivale ad essere costretti a rivivere. Varrebbe la pena riflettere su questi concetti.

Bianca Folino

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