Quel filo rosso che unisce tutto


 

tutti_i_figli_di_dio_danzanoHaruki Murakami – Tutti i figli di Dio danzano – 128 pagine. Einaudi

C’è un filo rosso che unisce tutti gli accadimenti del mondo e Murakami lo rappresenta bene in questa raccolta di racconti che hanno come scenario scatenante, di emozioni ed eventi, il terremoto di Kolbe del 1995. Sei racconti dove si parla essenzialmente di amore, di vincite e fallimenti tutti umani con lo sfondo del terremoto che diventa un evento scatenante, come se quella tragedia avesse conseguenze per tutti. Un uomo viene abbondonato dalla moglie, proprio dopo che la donna ha trascorso un periodo davanti al televisore, alle notizie che riguardano il terremoto. Al mare una ragazza incontra un pittore innamorato dei falò che gli racconterà la sua storia dai risvolti tragici, mentre entrambi si scopriranno vicini a quell’evento, perchè arrivano da Kolbe.

In una città che potrebbe essere ovunque, un ragazzo si dà al pedinamento di un uomo che presume essere il padre, mentre una donna appena divorziata si dedicherà una vacanza nella quale ascolterà la previsione di una veggente, e desidererà che il suo ex sia una delle vittime del terremoto. Una rana, più precisamente un ranocchio salverà Tokyo dall’eco di quel terremoto e tre ragazzi, studenti vivranno un amore che sfocerà in conflitto, seppur a lieto fine.

L’amore muove il mondo, si dice solitamente e sembra che Murakami voglia sposare questa tesi anche se rimane qualcosa di sospeso, in questi racconti a tratti surreali: tutti innamorati, ma di chi? Questa è l’impressione che rimane al lettore, il quale non può non farsi affascinare dallo scrittore giapponese che, ancora una volta, lo incanta per i termini utilizzati e per le tematiche trattate. Sono uomini e donne dai quali traspare l’imperfezione della vita vissuta (un tema già trattato soprattutto in Norvegian wood), che si sentono soli e cercano di comprendere quello che sta accadendo loro. Tutti in viaggio comunque, in movimento, verso un cambiamento che dovrebbe migliorare le loro esistenze. E come sempre è l’amore che può salvare l’Uomo, anche se imperfetto, anche se limitato e non certo quello che i romantici ci hanno fatto intendere, piuttosto un sentimento più concreto e terreno. Il terremoto è pari alla morte, una frattura, una separazione (e qui si parla spesso di separazioni) che ci cambia la vita, qualcosa che non ci farà mai più essere uguali a prima. Ma da questa tragedia ognuno di noi può in un certo senso riscattarsi proprio attraverso l’amore, una persona che ci faccia da specchio e ci aiuti ad attraversare le onde alte di questo oceano in cui navighiamo. Sono racconti snelli, brevi ma pieni di significato, di simbologie nelle quali il lettore si ritrova a suo agio. Facendo leva sulla memoria collettiva di un evento che ha segnato profondamente i giapponesi, Murakami porta il lettore al centro di se stesso e, tra le righe, gli fa sapere che la ricerca dell’armonia passa necessariamente attraverso l’amore.

Bianca Folino

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