I trentasei traditori del Movimento 5 stelle certamente speravano di ottenere molto di più dai partiti dai quali si sono lasciati comprare, e a parte il fatto che anche parecchi militanti di forze avversarie del Movimento li considerano dei venduti ai migliori offerenti e pertanto li valutano come gente poco affidabile e poco onesta, basti pensare che ho sentito persino dei piddiini D.O.C. definirli gli Scilipoti e i Razzi del Movimento 5 Stelle, devono fare anche i conti con le divisioni interne che stanno attraversando partiti come il PD, FI, Lega Nord, SEL… e pertanto si trovano nel dilemma di dover decidere da che parte stare. Non tutti quelli che sono usciti dal Movimento sono stati contattati da Renzi, alcuni di loro hanno infatti ceduto alle lusinghe dei civattiani e dei bersaniani, altri ancora invece a quelle di SeL, e non mancano nemmeno quelli che avevano deciso di abbandonare il Cinquestelle per confluire nella Lega Nord o in Fratelli D’Italia. Si, ma in quale Lega Nord? In quella di Salvini o in quella di Tosi? Questo è il dilemma. Chi tradisce i propri elettori e si vende ad una forza politica avversaria, non lo fa certo per questioni ideologiche ma per meri motivi finanziari e carrieristici, e se per un suo errore di valutazione è saltato in groppa al cavallo perdente, incorre nella fatalità di doversene ritornare definitivamente a casa bollato a vita come venduto e traditore!