
L’Afghanistan conserva 60 milioni di tonnellate di rame, 2,2 miliardi di tonnellate di minerale di ferro, 1,4 milioni di tonnellate di terre rare come lantanio, cerio e neodimio, ma anche alluminio, oro, argento, zinco, mercurio e litio. È quanto stabilito dalle indagini aeree condotte dall’US Geological Survey. Le cosiddette terre rare sono 17 metalli, sconosciuti fino a circa 100 anni fa, oggi fondamentali per l’industria tecnologica. La loro importanza è tale da avere un peso anche nei conflitti geopolitici, visto che la Cina ne controlla quasi interamente la produzione mondiale. Il governo afgano ha firmato qualche anno fa un contratto di 30 anni per 3 miliardi con il China Metallurgical Group, un’impresa mineraria statale con sede a Pechino, per sfruttare il deposito di rame di Mes Aynak. Sia gli Stati Uniti che l’Europa dipendono rispettivamente per l’80% e il 98% dalla Cina per la fornitura di terre rare, materiali senza i quali non sarebbe possibile produrre batterie al litio, pale eoliche e pannelli solari.