
Dà lavoro a un milione di lavoratori in tutta Europa con un giro di affari di oltre 222 miliardi di euro all’anno eppure nella filiera della carne, come denunciano i sindacati, gran parte degli occupati dipendono da ditte subappaltatrici e agenzie interinali con il risultato che molti di loro guadagno dal 40% al 50% in meno rispetto ai colleghi dipendenti. In Italia, più di 21.000 persone lavorano nell’industria della carne. Oltre il 50% della forza lavoro nella macellazione e il 25% nella lavorazione della carne sono migranti dall’Europa orientale, dai Balcani, dall’Africa settentrionale e centrale e dall’Asia orientale. Secondo i sindacati sono sempre più impiegati attraverso cooperative, dove possono costare alle aziende fino al 40% in meno rispetto ai loro omologhi dipendenti diretti.
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