
Indagata anche la moglie del direttore dipartimento Immigrazione del Viminale.
Rosalba Livrerio Bisceglia, moglie del prefetto Di Bari, capo dimissionario, impiegava nella sua azienda manodopera costituita da decine di lavoratori di varie etnie per la coltivazione dei campi sottoponendo i lavoratori alle condizioni di sfruttamento desumibili anche dalla condizioni di lavoro (retributive, di igiene, di sicurezza, di salubrità del luogo di lavoro) e approfittando del loro stato di bisogno derivante dalle condizioni di vita precarie.
Il prefetto Michele Di Bari è l’autore della circolare contro lo sfruttamento lavorativo. In uno dei passaggi di una recente intervista illustrava il modello italiano d’integrazione, in un contesto piuttosto tranquillizzante. Sosteneva: «L’integrazione può rappresentare per l’Italia un’opportunità di arricchimento interculturale. Diversità e pluralismo rappresentano un valore».