
Un grande uomo, un artista e un difensore dei diritti civili. Il poeta brasiliano Thiago de Mello, cantore dell’Amazzonia, noto per le sue battaglie in difesa dell’ambiente e impegnato nella lotta per i diritti umani e la pace in America Latina, è morto venerdì 14 gennaio all’età di 95 anni nella sua casa nella città amazzonica di Manaus per cause naturali. Costretto all’esilio nel 1964, in seguito all’avvento della dittatura militare in Brasile, Thiago de Mello si rifugiò in Cile (fu grande amico di Pablo Neruda, suo traduttore in portoghese) fin quando non cadde il governo di Salvador Allende e poi in Argentina. Lasciata Buenos Aires al tempo della giunta militare, tornerà in Brasile solo nel 1978. Intellettuale militante, de Mello ha sempre interpretato la poesia latinoamericana come “una poesia che serve alla vita”. La sua opera più importante è “Os Estatutos do Homen” (Gli statuti dell’uomo), un’antologia di liriche pubblicata nel 1964. L’Amazzonia è stata la sua più grande fonte di ispirazione. Ha trasformato il suo intero discorso nella poesia dell’Amazzonia.
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