
La dignità delle persone deve essere garantita dai diritti fondamentali e il lavoro ne rappresenta uno dei principali; ovviamente lavoro correttamente remunerato, regolamentato da una normativa adeguata e esercitato entro criteri di sicurezza volti ad arginare o quantomeno far diminuire la inaccettabile (ma la cronaca dice il contrario) realtà degli infortuni e delle morti sul lavoro. Un lavoro dignitoso, sicuro, adeguatamente remunerato, non discriminatorio, favorisce l’uguaglianza umana e affievolisce le differenze sociali, economiche e culturali. Il lavoro idoneo e dignitoso è un supporto alla democrazia e quando si affianca alla libertà personale e associativa, altro diritto fondamentale, consente la crescita culturale e relazionale degli individui. Nel mondo, invece, sono milioni le persone che non dispongono di un impiego dignitoso, e che si trovano a lavorare in condizioni di assoluta insicurezza, come dimostrano le situazioni estreme dei lavoratori sottopagati e a elevatissimo rischio dei paesi con economie fragili ma anche le condizioni in cui si trovano intere categorie di lavoratori sfruttati e non adeguatamente protetti dalle economie occidentali. Si tratta di situazioni, sia quelle a noi più vicine sia quelle più lontane, che generano tensioni sociali certamente non orientate in direzione della pace.
https://www.focus.it/cultura/storia/perche-primo-maggio-2018-festa-del-lavoro