Berlusconi: “Investite nelle mie aziende”. Un grafico ci spiega il perché


“Ho aziende in Borsa, io investirei prepotentemente nelle mie aziende che continuano a fare utili”
(Silvio Berlusconi, 4 Agosto 2011)

Le aziende della famiglia Berlusconi (Il Sole 24 Ore, 4 Agosto 2011)

(http://pasqualevidetta.wordpress.com/2011/08/05/berlusconi-investite-nelle-mie-aziende-un-grafico-ci-spiega-il-perche/#wpl-likebox)

Investite in Mediaset!!!! (http://inpastoalsilvio.wordpress.com/2011/08/04/investite-in-mediaset/)

5 risposte a “Berlusconi: “Investite nelle mie aziende”. Un grafico ci spiega il perché”

  1. LE INCERTEZZE DELL’ECONOMIA

    La macroeconomia, diversamente da quanto la gente comune possa pensare, non è una scienza esatta o sperimentale, che sviluppi le sue teorie sulla base d’ipotesi suffragate poi da esperimenti ripetuti, controllati e riproducibili da altri scienziati.
    Il laboratorio della macroeconomia è il mondo intero, le sue cavie sono i mercati, le Borse, gli Stati, le imprese e le famiglie e quando si modifica una variabile, come la politica fiscale o monetaria di uno Stato, la validità della previsione è limitata a pochi giorni come le previsioni del tempo.
    Previsioni a lungo termine sono difficili da fare per due semplici ragioni: primo, gli esperimenti sulla “pelle” delle persone sono immorali e deprecabili; secondo, anche se qualche istituzione economica tentasse di farli, ne vedrebbe i risultati a distanza di anni e non sarebbero né controllati né riproducibili poiché le condizioni iniziali non sarebbero mai le stesse. Per ottenere i risultati di pochi esperimenti gli economisti dovrebbero attendere una vita intera.
    D’altra parte, la macroeconomia è una “scienza” piuttosto recente e le conoscenze sulle conseguenze a lungo termine di determinate azioni fatte in passato non si estendono oltre l’inizio del secolo scorso. Nemmeno i terremoti sono prevedibili, tuttavia i sismologi possono per lo meno avvantaggiarsi delle documentazioni storiche risalenti all’ultimo millennio e indicare quali sono le aree statisticamente più sismiche.
    Solo nelle previsioni a breve e brevissimo termine fatte con degli adatti modelli matematici, la macroeconomia può garantire una certa stabilità nei risultati conseguenti alla modifica di una data variabile macroeconomica.
    Il risultato di queste conoscenze è tuttavia per lo più utilizzato, inopportunamente per la comunità mondiale ma proficuamente per loro, dai grandi speculatori borsistici che in genere intervengono spostando determinate quantità di titoli di credito in loro possesso.
    Questa categoria di operatori, che gioca con la vita delle persone vanificando il lavoro di famiglie, imprese, governi nazionali e sovranazionali e relative Banche Centrali, in deroga ai principi del liberalismo, dovrebbe essere individuata e messa al bando e nelle condizioni di non più nuocere alla comunità mondiale.

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    1. Si ma cosa c’entra con Silvio che dice in parlamento che le sue aziende fanno grandi utili e invita ad investire (e un grafico del noto giornale bolscevico il sole 24 ore in realta giornale della confindustria smentisce clamorosamente..) ????

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  2. Era un discorso più generale, sulla necessità di nuove regole in campo borsistico, nell’interesse delle famiglie, dei risparmiatori, delle imprese e dei loro dipendenti (anche quella di Silvio) e degli Stati nazionali (che devono comunque pareggiare i bilanci) contro i grandi speculatori che sono un danno per la comunità mondiale.

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    1. Da anni che si parla della Finanza Etica. Poi di tassare la speculazione finanziaria. Il problema e’ che l’impostazione politica che ha dominato in questi anni (se non decenni) e’ quella liberistica per cui qualsiasi progetto di regolamentazione viene considerato un attacco al libero mercato,bla bla bla. Intanto a causa della crisi progettano di modificare la Costituzione,ridurre i diritti dei lavoratori,liberalizzazioni e privatizzazioni (come se non ci fossero stati in 20 anni). Le ricette del fondo monetario internazionale per sintetizzare. Poi qualcuno mi dovrebbe spiegare cosa c’entra la Costituzione con la speculazione finanziaria.

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  3. I governi nazionali hanno il dovere di pareggiare i bilanci e sarebbe auspicabile che questo principio fosse inserito nelle Carte Costituzionali dei rispettivi paesi per non essere facile preda della speculazione.
    Tutto è cambiato da quando Calvino, cercando di governare la borghesia nascente alla fine del feudalesimo, con dei sottili sofismi ha detto che il Vangelo non proibiva l’incasso di interessi su prestiti a fini produttivi. Comunque poi tutti si sono adeguati, pure la Chiesa Cattolica. Ciò non di meno, viste le ripetute crisi finanziale (sarà un caso?) di cui la speculazione si nutre a danno dei risparmiatori, si devono cambiare le regole.

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